Sito di Mario Di Pietro




Dove ti trovi: Home > Paure infantili > L'INTERVENTO PSICOTERAPEUTICO


Cerca nel sito


Ricerca fornita da Google 


Torna all'indice


Cos'è l'E.R.E.

Torna all'indice

In libreria

Utilità

Personalizza

Scegli le dimensioni del testo:



Paure infantili
L' intervento razionale emotivo

Mario Di Pietro

L'intervento psicoterapeutico

paurePrima di impiegare specifiche tecniche terapeutiche è preferibile cercare di portare i genitori e il bambino a concettualizzare il problema secondo una prospettiva razionale emotiva. Per quanto riguarda i genitori si è rivelato utile produrre in loro la comprensione di questi assunti fondamentali che
freccetta è ciò che essi pensano sul bambino e sui suoi comportamenti a determinare le loro reazioni emotive;
freccetta alcune loro reazioni emotive influenzano negativamente il comportamento del bambino;
freccetta le loro idee e le loro emozioni possono essere sostituite con altre più adeguate ad aiutare il bambino. Per quanto riguarda il bambino è utile fargli acquisire consapevolezza del fatto che ci sono altri modi di sentirsi e di comportarsi nelle situazioni problematiche che lo riguardano. Si cercherà, quindi, di esplorare con il bambino le conseguenze negative dei suoi comportamenti disturbati e le conseguenze positive a cui possono portare altri comportamenti alternativi più adeguati.

Uno dei primi compiti del terapeuta è quello di aiutare il bambino a riconoscere le proprie emozioni negative. Molti bambini, infatti, ritengono naturale o addirittura utile avere certe reazioni emotive, in quanto non si rendono conto dell'esistenza di altre possibilità. A volte i bambini non riescono neanche a dare un nome ai propri stati d'animo, perché non conoscono i termini necessari per descrivere le proprie emozioni. Altre volte hanno, invece, una concezione dicotomica delle emozioni (ad esempio: felice-disperato, contento-arrabbiato) ed hanno difficoltà a riconoscere condizioni emotive intermedie. Per queste ragioni è opportuno, in una prima fase dell'intervento terapeutico, espandere il vocabolario emotivo del bambino, portandolo ad apprendere diversi termini per descrivere le proprie emozioni.

Quando il livello di sviluppo cognitivo lo consente, si cerca di rendere consapevole il bambino del meccanismo dell’emozione presentandogli, con un linguaggio adeguato, il modello A-B-C. Questo per costruire una base concettuale su cui impostare il lavoro terapeutico. Nel far questo, si cercherà di ricorrere a esemplificazioni facilmente accessibili al bambino, utilizzando anche espedienti visivi come disegni, poster, fumetti .

L'insight fondamentale per il bambino consiste nel rendersi conto che i propri pensieri sono "i brutti ceffi" responsabili delle sue paure. Per far capire al bambino la distinzione tra pensieri razionali e pensieri irrazionali si farà ricorso a termini quali "pensieri utili" e "pensieri dannosi".

Le strategie terapeutiche della REBT si avvalgono di numerose tecniche cognitive e comportamentali. Spesso si utilizzano metodi di modificazione del comportamento per produrre un cambiamento cognitivo. Così, ad esempio, si potrà ricorrere al modellamento di pensieri razionali per poi rinforzare l'uso adeguato di tali pensieri durante le attività proposte dal terapeuta. Il modellamento può effettuarsi anche utilizzando filmati in cui il protagonista pensa ad alta voce”.

Coi bambini più piccoli è utile ricorrere a semplici drammatizzazioni attraverso l'uso di pupazzi o marionette.
Il nucleo dell'intervento cognitivo sulle paure è la messa in discussione dei pensieri aventi la caratteristica di "catastrofizzare" sulle conseguenze dell'evento temuto. Questo lavoro di disputa dei pensieri disfunzionali può effettuarsi efficacemente solo dopo gli 8 anni. Esaminare e mettere in discussione i propri pensieri è una novità per la maggior parte dei bambini. E meglio far apprendere questa abilità con un approccio impersonale, attraverso storielle od esempi piuttosto che attaccare direttamente i pensieri irrazionali del bambino.

Un accorgimento utile è quello di presentare le idee irrazionali di altri bambini e parlare dei loro errori e di come hanno imparato a superarli.
Una volta appresi i pensieri razionali da utilizzare in presenza di particolari eventi attivanti, è bene far sì che il bambino possa fare sufficiente pratica dell'utilizzo di tali pensieri. Ciò può essere realizzato attraverso prove comportamentali, role-playing e una tecnica chiamata immaginazione razionale emotiva (rational-emotive imagery o REI.). Quest'ultima tecnica consiste nel far ripetere al bambino i pensieri razionali precedentemente appresi, mentre immagina dettagliatamente di trovarsi nella situazione problematica sotto la guida del terapeuta. La REI termina facendo immaginare al bambino conseguenze rinforzanti contingentemente all'uso di verbalizzazioni razionali.

Per consentire una generalizzazione di quanto appreso durante la seduta, il terapeuta ricorre anche alla prescrizione di attività per casa. Una delle attività per casa più ricorrenti consiste nel prescrivere al bambino la ripetizione, più volte al giorno, di pensieri razionali adeguati. Tali pensieri possono essere inizialmente trascritti su cartoncini e ripetuti con convinzione immediatamente prima di impegnarsi in qualcosa di molto sgradevole, applicando così il principio di Prernack. Un' altra attività per casa molto utilizzata consiste nel prescrivere al bambino di affrontare le situazioni temute prima con l'immaginazione, applicando l'immaginazione razionale- emotiva, poi "in vivo" utilizzando frasi razionali di adeguatezza.

Quando i genitori sono collaborativi, è spesso opportuno ricorrere a programmi di modificazione del comportamento. L'uso di un sistema di rinforzi si rivela molte volte utile, in quanto il bambino può non essere intenzionato a lavorare per cambiare l'emozione inadeguata, come spesso accade con alcuni tipi di paure. Attivando un sistema di rinforzi, come ad esempio in un programma a punti, si fornisce un incentivo per motivare il bambino al cambiamento. Per questi motivi nella pratica della REBT è essenziale che il terapeuta abbia una conoscenza dettagliata dei principi e delle tecniche di modificazione del comportamento. Per essere un terapeuta REBT è essenziale avere dimestichezza con le principali procedure di terapia del comportamento.


pag|1|2|3|4|