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VIVERE SENZA DROGHE IN UN MONDO DROGATO

 L’umanità ha da sempre fatto uso di droghe, ma è solo in tempi recenti che, a causa dei risvolti economici collegati al dilagare di un consumismo autodistruttivo, l’uso delle droghe ha assunto un aspetto così drammatico.

Cosa si intende col termine droga.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce droga “ogni sostanza che introdotta nell’organismo può modificarne una o più funzioni”.
Il tossicologo J. Delay fornisce invece questa definizione di droga: “ogni sostanza che modifica la psicologia o l’attività mentale degli esseri umani”.
Queste definizioni si riferiscono alle droghe chimiche, alcuni studiosi riconoscono l’esistenza anche di droghe psicologiche costituite da stimolazioni particolari ricevute dall’ambiente. La TV potrebbe essere considerata una droga psicologica, così pure il tifo esasperato, oppure il gioco d’azzardo e certi sport “estremi” in grado di produrre forti scariche di adrenalina.
Classificazione.
In base alle loro caratteristiche chimiche e ai loroeffetti, le droghe possono essere così classificate:
PSICOLETTICI: deprimono l’attività del sistema nervoso centra e (alcool, oppio, morfina, eroina, barbiturici).
PSICOANALETTICI eccitano l’attività del sistema nervoso centrale (tabacco, caffeina, amfetamina, cocaina).
PSICODISLETTICI determinano un’alterazione della percezione della realtà (marijuana, hashish, LSD e varie sostanze psichedeliche)
Esistono poi le più recenti droghe “miste” quali l’ecstasy che contengono una combinazione di vari tipi di sostanze.
Meccanismo d’azione.
La maggior parte delle droghe esercitano la loro azione al livello del punto di unione tra neuroni (sinapsi), alterando la produzione di neurotrasmettitori (soprattutto serotonina, noradrenalina, dopamina, acetilcolina) responsabili della trasmissione dell’impulso nervoso.
Fenomeni collegati al consumo di droga.
TOSSICITA’: è il danno provocato dall’assunzione di droga.
TOLLERANZA: è il fenomeno per cui con l’uso prolungato, gli effetti di una sostanza diminuiscono e il consumatore è costretto ad aumentare sempre più la dose.
DIPENDENZA FISICA (o assuefazione): il fenomeno per cui dopo l’uso prolungato di una sostanza, la sospensione dell’assunzione provoca l’insorgere di disturbi fisici (sindrome di astinenza)
Falsi miti sullo stereotipo del drogato.
Col tempo sono venuti a crollare alcune convinzioni sulle cause del consumo di droga che negli anni passati erano particolarmente diffuse.
Il mito dell’escalation: non è vero che il consumo di droghe cosiddette leggere porti al consumo di droghe “pesanti”.
Il mito della famiglia: non è vero che il drogato sia sempre un individuo che ha avuto un pessimo rapporto coi genitori (ci sono drogati che hanno avuto genitori squisiti).
Il mito della frustrazione scolastica: non è vero che il drogato sia un individuo che non è stato capito dagli insegnanti per cui ha avuto un’esperienza negativa con la scuola (ci sono stati drogati che erano autentici “secchioni” con ottimi risultati scolastici).
Per capire il fenomeno del consumo di droga bisogna sgomberare la mente dai luoghi comuni e dai falsi pregiudizi.
E’ da tener presente che la tipologia del consumatore di droghe è molto mutata nel corso degli ultimi tre decenni. Mentre negli anni 60 e 70 le sostanze più diffuse erano quelle “pichedeliche”, o dilatatori della coscienza (soprattutto derivati della canabis, mescalina, LSD), e i consumatori appartenevano alla controcultura hippy e post hippy, a partire dalla fine degli anni 80 ha prevalso un uso indifferenziato di droghe al di fuori di un contesto “ideologico” ben definito. Mentre una trentina di anni fa le motivazioni alla sperimentazione di certe droghe erano soprattutto esistenziali e di ricerca, in questi ultimi vent’anni le motivazioni che hanno prevalso sono semplicemente edonistiche e spesso autodistruttive, quindi è cambiato non solo la tipologia del consumatore di droghe, ma anche il tipo di droghe consumate, la modalità di assunzione e il setting in cui vengono assunte.
Liberalizzazione.
Liberalizzare le droghe significa consentirne la vendita legale ma controllata dallo Stato. Esiste già la liberalizzazione per l’alcool e il tabacco (le droghe di stato). I sostenitori della liberalizzazione ritengono che bisognerebbe però evitare, come avviene per l’alcool, di fare pubblicità alle droghe e di limitarne la vendita in appositi punti di smercio (non certo nei supermercati). Inoltre bisognerebbe attuare un rigido controllo affinché l’acquisto sia consentito solo a maggiorenni (attualmente in Italia gli alcolici e le sigarette vengono normalmente venduti anche a minorenni).
Il motivo principale per cui alcuni propongono la liberalizzazione delle droghe è il seguente: togliendo il commercio alla malavita organizzata dovrebbe diminuire il traffico e quindi lo smercio di droga; inoltre qualora la vendita fosse controllata dallo Stato si eviterebbe l’immissione sul mercato di sostanze manipolate e quindi maggiormente tossiche. Secondo l’opinione di alcuni antiproibizionisti, liberalizzando le droghe si otterrebbe un risultato analogo a quello che si ottiene nell’ambito dei sequestri di persona con il blocco dei beni della famiglia del sequestrato. In questo caso se non fosse più possibile pagare i riscatti, verrebbe a mancare alla criminalità l’incentivo per continuare a compiere rapimenti. Cosi, tornando alle droghe, con la loro liberalizzazione verrebbe a mancare alla malavita organizzata la possibilità di ottenere enormi guadagni con il traffico illegale e di conseguenza dovrebbe diminuire la quantità di droga messa in circolazione.
Vulnerabilità individuale.
Malgrado non esista un identikit del drogato,alcuni studiosi hanno individuato alcune caratteristiche che rendono l’individuo più vulnerabile emotivamente e quindi più a rischio di cedere alla sperimentazione di droghe. Queste caratteristiche sono:
annoiarsi facilmente, avere in continuazione bisogno di forti stimolazioni;
difficoltà ad accettare le frustrazioni, i fastidi, le delusioni;
consumo precoce di sigarette e alcolici;
il bisogno esasperato di sentirsi parte del “branco”.
E’ da notare che ci sono stati drogati illustri. Freud, ad esempio, ha fatto un grande uso di cocaina (e si vede dalle sue contorte teorie! potrebbe commentare qualche malizioso). Anche famosi magnati dell’industria hanno fatto e fanno uso di cocaina e altre droghe.
Anticorpi psicologici.
Esistono alcuni fattori in grado di rafforzare in un ragazzo la sua capacità di resistere alle pressioni riguardanti il consumo di droghe. Queste caratteristiche sono:

un rapporto di fiducia e stima verso un adulto significativo (genitore o suo sostituto);
un buon equilibrio emotivo con un’elevata capacità di tollerare le frustrazioni;
uno stile di comunicazione assertivo (sapere dire “no” con fermezza);
una rete di amicizie costituita da ragazzi e ragazze sufficientemente equilibrati.

NESSUNA DROGA E’ COMPLETAMENTE INNOCUA, MOLTE ALLA LUNGA POSSONO ESSERE MORTALI O PROVOCARE DANNI IRREVERSIBILI.
VIVERE SENZA DROGHE SIGNIFICA AVERE UNA MENTE LIBERA.